La lavanda a Sale San Giovanni

Gita di un giorno alla volta di Sale San Giovanni, per scoprire la fragranza che si sprigiona dai suoi campi di lavanda.

Quando si parla di lavanda, tutti associamo i campi colorati e i profumi fragranti alla Provenza.

E in effetti nulla si può dire dell’incantevole spettacolo che si gode nel sud della Francia.

Però anche in Italia si può ammirare la bellezza di un colore davvero unico che si fonde con il verde della campagna circostante.

Addirittura ci sono diverse località che hanno cominciato a coltivare lavanda.

Il viaggio e il paese di Sale San Giovanni

Partendo da Genova, la direzione è Savona, da cui ci si immette sull’autostrada Savona-Torino fino all’uscita Ceva.

Da qui la segnaletica ci conduce agevolmente a Sale San Giovanni, borgo piccolo, ma davvero ben conservato.

Dominio dei marchesi Incisa di Camerana, http://www.comune.salesangiovanni.cn.it/Home/DettaglioNews?IDNews=151893con il castello e la chiesa dedicata a San Giovanni, databili nella struttura originaria tra il X secolo il primo e l’XI la seconda.

Veduta del borgo di Sale San Giovanni dalla strada verso la collina di fronte

Certamente è d’obbligo una visita al paese e merita pure il colpo d’occhio dalla strada che si dirama di fronte, verso i campi coltivati.

Ma poi non si può fare a meno di immergersi nelle fragranze di un profumo davvero unico, di un fiore apprezzato da tutti, anche dalle api.

Anzi, talmente apprezzato dalle api da sentire un continuo ronzio di interi sciami come ci si avvicina ad un campo di lavanda.

La lavanda di Sale San Giovanni

La lavanda è una pianta dalle mille proprietà officinali. Da sempre usata per favorire il sonno, o come profumatore di ambienti, è un fiore che non smette mai di sorprenderci.

E se la Provenza ne ha fatto un vero affare dalla sua produzione alla commercializzazione, fa comunque piacere vedere come anche in Italia ci si stia muovendo in questo senso.

E la gente pare apprezzare, se è vero che, pur andando a visitare Sale San Giovanni in un giorno feriale, ho trovato il parcheggio pieno in modo inaspettato.

Tipico campo di lavanda

Per gli amanti della fotografia è davvero un sito magnifico.

Parlando con le persone del posto, ho così scoperto che il periodo migliore per la fioritura è tra la metà di giugno e la metà di luglio.

Ma va sottolineato, comunque, che il sito del Comune di Sale San Giovanni offre al riguardo un aggiornamento costante sullo stato di avanzamento della fioritura.http://www.comune.salesangiovanni.cn.it/Home/DettaglioNews?IDNews=151893

Questo consente di partire senza delusioni conseguenti.

Una volta parcheggiata l’auto, un centro di prima accoglienza turistica offre indicazioni sui percorsi da seguire per godere al meglio dello spettacolo.

Ma certamente la località si presta anche per chi ha difficoltà a camminare, perchè comunque esistono campi anche nelle vicinanze della strada principale.

Un panorama da godere

Per gli amanti della fotografia, i migliori obiettivi da portare con sè, a mio avviso, sono uno zoom 24-70 mm e un grandangolo.

Ho sempre il filtro polarizzatore che, specie nelle calde e assolate giornate estive, mi viene in grande aiuto.

Certamente il cavalletto non serve, anche se in auto lo metto sempre, vista anche la forte presenza di luce.

E poi, basta lasciarsi andare allo spettacolo che ci circonda per trovare ispirazione per inquadrature in cui ritrovarsi.

Auspici di un ulteriore sviluppo della lavanda

E’ davvero bella l’atmosfera da cui si viene avvolti appena scesi dall’auto.

L’unico auspicio è che la coltivazione di lavanda diventi sinonimo di produzione dei suoi numerosi prodotti, da pubblicizzare e vendere in più parti del Comune.

Questo anche per consentire ai visitatori di portare a casa un ricordo di una bella giornata trascorsa in Piemonte, godendo di una fragranza unica.

Per il rientro, se si vuol allungare un po’ la strada, merita la deviazione verso le Langhe per ammirare i vigneti, davvero unici nel loro genere.

La via per Genova può poi passare per la A26 da Ovada o addirittura per la A7 da Arquata Scrivia.

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